FOGGIA: VITTORIA DI TESTA E DI CUORE

Vittoria in rimonta del Foggia che contro il Padova si giocava molto del suo futuro. Tre sconfitte, infatti, nelle prime quattro gare di campionato, non inducevano certo all’ottimismo, in casa rossonera, dovendo fare i conti anche con gli otto punti di penalizzazione, che al momento pesano non poco sulla classifica dei Satanelli. Nell’occasione Grassadonia ricorre al turn-over, tenendo a riposo capitan Agnelli, Zambelli e Chiaretti, dando spazio a Galano e Gerbo dal primo minuto, con Busellato a centrocampo. Partenza a spron battuto dei padroni di casa (palo di Kragl su punizione), ma a passare in vantaggio dopo appena 8 minuti sono gli uomini di Mr Bisoli: Contessa crossa dalla sinistra e Mazzocco di testa mette dentro, con Bizzarri apparso indeciso sul da farsi. Al 12′ rete annullata a Mazzeo in chiara posizione di off-side. Spingono i rossoneri alla ricerca del pari ancora con Kragl: il tedesco spara un gran sinistro al volo su servizio di Busellato, ma trova l’opposizione di Merelli. L’esterno rossonero è scatenato: ancora lui, servito sempre da Busellato, ci prova al 25′ di testa, trovando ancora pronto alla risposta il portiere veneto. Si gioca nella metà campo patavina, ma Ravanelli e compagni, pur subendo il forcing foggiano, sono bravi a chiudere tutti i varchi. Prima della chiusura di tempo, ancora una leggerezza di Bizzarri che prova a dribblare Bonazzoli e commette fallo nell’area piccola per fermare l’attaccante. Cartellino giallo per l’anziano portiere e punizione a due per gli ospiti che non da’ alcun esito. Dopo il riposo, il Padova serra ulteriormente le fila, ma al 62′ il pari è cosa fatta: punizione da fuori area per il Foggia, tirata dal solito Kragl, che piega le mani di Morelli e termina in rete. Sospiro di sollievo in panchina ed entusiasmo sugli spalti. Sulle ali dell’entusiasmo, i dauni credono nel successo ed innestano le marce alte. Grassadonia immette forze fresche e proprio uno dei subentrati , il vivace Cicerelli, trova il goal partita all’85’ con una bomba dalla distanza che regala i tre punti ai suoi e ricarica le batterie in vista della difficile trasferta contro la corazzata Benevento. Delusione nell’ambiente patavino che, dopo aver pregustato il sapore di una possibile vittoria, incassa una sconfitta sulla quale ha ben poco da recriminare. Queste le pagelle dei rossoneri:

Bizzarri 5– Qualche leggerezza di troppo, inammissibile in un portiere della sua esperienza.

Loiacono 6 –Costruire gioco non rientra nelle sue caratteristiche, ma mette il bavaglio a Bonazzoli e tanto basta.

Camporese 6, 5-Preciso nelle chiusure, ordinato nel dirigere le operazioni del reparto arretrato

Martinelli 5- Un pizzico di affanno in marcatura ed un goal mangiato nel secondo tempo a due passi dalla porta sguarnita.

Gerbo 6,5– Finalmente in campo dal primo minuto, regala quantità e qualità senza mai mollare di un solo centimetro.

Busellato 6,5 – Non ha ancora i 90′ minuti nelle gambe, ma finchè c’è benzina nei polmoni si disimpegna ottimamente. Dal 57′ Cicerelli 7 –Secondo goal allo Zaccheria di questo ragazzo che forse meriterebbe maggior spazio

Carraro 5,5 – Deve acquisire maggiore personalità ed autostima per rendersi davvero utile alla manovra.

Kragl 7,5 – Dopo il goal del Padova, si carica il Foggia sulle spalle ed ingaggia una personale battaglia col portiere avversario. Ne esce vincitore perchè oltre alla rete siglata personalmente, colpisce un palo e costringe il guardapali patavino ad un super lavoro. Il migliore dei suoi.

Deli 5,5 – Bravo nell’uno contro uno, ma insiste troppo in iniziative personali. Al calcio si gioca in undici. Dal 74′ Rizzo sv

Galano 6 – Tanto impegno e qualche buono scambio con i colleghi di reparto. Ma siamo certi che sia quello il ruolo in cui risaltano meglio le sue caratteristiche? Dall’88’ Zambelli sv

Mazzeo 6 – Spazia sull’intero fronte offensivo con indiscutibile spirito di sacrificio. Gli manca la zampata vincente.

Grassadonia 6- La vittoria consolida la sua panchina, francamente traballante dopo gli ultimi rovesci. Deve acquisire la consapevolezza di essere alla guida di una squadra importante, in una piazza che ama i propri colori, ma chiede (giustamente) anche tanto a chi ci lavora.