“TROPPE ANOMALIE SULLA GESTIONE DEI BUONI SPESA”

“Sono tante le opacità del Comune di Foggia e dell’Assessorato ai Servizi Sociali sulla gestione dei buoni spesa finanziati dal Governo Conte (1.142.277,50 euro) e dalla Regione Puglia (412.757,18 euro), per un totale di 1.555.000 euro. Si è appena aperta la seconda fase di erogazione, ma persiste una scarsa trasparenza sulla prima fase, come ho questa mattina prontamente osservato duramte la seduta del consiglio comunale, chiedendo lumi all’assessora Raffaella Vacca, che ha risposto in maniera vaga, senza dare le giuste informazioni che richiedono i cittadini foggiani”.

È quanto dichiara il consigliere comunale foggiano del M5S Giuseppe Fatigato, dopo la discussione della sua interrogazione in aula, per il primo consiglio comunale post Covid-19, in presenza.

Il consigliere ha evidenziato alcune anomalie, verificabili anche sul sito del Comune di Foggia, dove sono visionabili con nomi puntati, per la privacy, solo i soggetti e i nuclei familiari non ammessi e non quelli ammessi.

Sono 928 le domande inviate istruite irricevibili entro il 24 aprile e scartate perché richieste più volte dallo stesso nucleo familiare o da persone non residenti a Foggia. Le domande istruite sono anche quelle del 28 aprile. 57 di queste però sono state escluse perché giunte il 29 aprile.

Sono 718 invece le domande con esito istruttorio KO, la maggior parte delle quali avanzate da persone che erano o percettori di reddito di cittadinanza o di pensione. Tra queste c’è una domanda del 28 aprile con la dicitura “fuori termine”, a cui però viene data risposta.

Nel terzo paragrafo troviamo 1033 domande, con relativa relazione dell’assistente sociale, la motivazione di scarto nella causale recita: situazione non connessa alla emergenza Covid o titolare di sovvenzioni contributi e provvidenze dello Stato.

“Alcuni conti non tornano, accanto alle domande scartate perché presentate il 27 aprile e quindi con una presentazione tardiva, ci sono comunque domande di cui viene segnalata la motivazione di scarto ma che presentano una data del 28 aprile. Cosa significa questo? Sono stati o no rispettati i termini?”, si chiede il consigliere.

E prosegue: “Ce ne sono una del 29 e una del 30, sono domande istruite e lavorate, c’è la motivazione di bocciatura quindi vuol dire che sono state chiamate, nonostante i termini fossero già scaduti, smentendo quindi l’assessora Vacca che parla del 24 aprile. L’altro problema riguarda le 2440 domande istruite: c’è un numero considerevole di buoni che rientra in queste domande ma i cui beneficiari non hanno risposto alla seconda chiamata per il ritiro. Che fine hanno fatto questi buoni? Sono stati erogati? Sono stati spesi o sono rimasti in giacenza nell’Ente? 70 nuclei familiari, pari a circa 20mila euro di buoni consegnati per 3 settimane e del valore di 103 euro cadauno, potrebbero non aver speso i loro buoni, perché non ritirati. Che fine hanno fatto? Il Comune e gli uffici preposti sono riusciti a contattare queste famiglie? E se così non fosse questi buoni che hanno un valore economico sono ritornati nelle casse del Comune?”.

Un’altra anomalia riguarda la seconda fase e la richiesta di patrimonio mobiliare liquido e spendibile sul conto corrente non superiore a 5mila euro inteso come complessivo del nucleo familiare, riferito entro il 30 aprile.

“Sappiamo tutti che molti italiani e molti pugliesi hanno ottenuto la cassa integrazione soltanto a maggio, potrebbero pertanto essere in regola ai fini della domanda per il buono, ma di fatto per questi cittadini il buono rappresenterebbe oggi un privilegio rispetto a quanti sono in situazioni di maggiore indigenza”.

Il consigliere conclude con un appello: “Serve trasparenza in questa fase, a noi consiglieri è stato negato l’accesso in Via Fuiani nella sede dei Servizi Sociali, non possiamo chiedere informazioni se non con l’accesso agli atti e per via pec. Mi auguro che i cittadini siano consapevoli che ci saranno importanti controllati informatizzati e auspico un buon lavoro a tutti gli uffici comunali, come già fatto nella prima fase per superare questa drammatica emergenza”.