“Il Disegno di Legge di riforma della riscossione dei tributi locali, presentato dal Presidente del Consiglio Renzi e dal Ministro dell’Economia e Finanze Padoan, non garantisce la salvaguardia occupazionale dei 6000 lavoratori che operano nelle società di accertamento, liquidazione e riscossione delle entrate tributarie o patrimoniali”. È quanto afferma il segretario generale della Fisascat Cisl di Foggia e Nord Barese, Leonardo Piacquaddio, che esprime la grande preoccupazione del sindacato per il futuro di questi lavoratori che, nel solo territorio provinciale di Foggia, superano le 450 unità, la maggior parte monoreddito.
“La riforma della Riscossione dei tributi contiene un’importante e significativa salvaguardia occupazionale per i lavoratori di Equitalia ma esclude però una corposa parte di lavoratori occupati nel settore ossia quelli delle società nate per scorporo di ramo d’azienda attinente la fiscalità locale (ex art. 3 comma 24, Decreto Legge del 30/09/2005, n. 203). In tutta Italia, è forte la preoccupazione di questi lavoratori che espletano un delicatissimo servizio, in quanto, in caso di approvazione del Disegno di Legge, potrebbero vedersi improvvisamente disoccupati. A questi lavoratori di pari professionalità dei colleghi di Equitalia, con il D.L. 201/2011, già furono sottratte attività e prerogative contrattuali, riportando per legge la riscossione in capo ai Comuni, senza prevedere la loro salvaguardia occupazionale. Pertanto, è assolutamente impensabile che possa ora aggiungersi il rischio della disoccupazione”, afferma il sindacalista Piacquaddio.
Per queste ragioni, la Fisascat Cisl si è già attivata per sensibilizzare alla problematica il Governo nazionale, manifestando la necessità di apportare modifiche alla riforma, “in mancanza delle quali si produrrebbe un duplice danno: aumenterebbero i disoccupati, per i quali dovrebbero poi essere previste misure d’integrazione al reddito a carico della collettività; gli Enti Locali registrerebbero una grave perdita di professionalità altamente qualificate, che costituiscono un vero e proprio patrimonio per gli stessi Enti.
Pertanto – la segreteria della Fisascat CISL – ritiene che ai lavoratori, già dipendenti dell’ex concessionario della riscossione, vadano garantite le stesse salvaguardie previste per i dipendenti di Equitalia. In assenza di queste, la paradossale situazione che potrebbe verificarsi non avrebbe eguali in nessun ambito economico, rammentando che l’ordinamento civilistico impone, in caso di cessione di ramo d’azienda, le indispensabili tutele e garanzie per i lavoratori dipendenti. Per questi motivi, come Fisascat, abbiamo chiesto al Ministero dell’Economia e delle Finanze – conclude Piacquaddio – l’inserimento della clausola di salvaguardia occupazionale anche per questi addetti, allontanando così lo spauracchio della disoccupazione alla scadenza delle concessioni dei servizi di riscossione degli Enti locali”.