Il Foggia non entusiasma, ma vince ed espugna Agrigento con l’ex Di Piazza.

fgE’ quasi un testa – coda l’incontro del Foggia, 53 punti e secondo in classifica, con un Akragas solo diciassettesimo ed appena 24 punti in carniere. Ritorno in Sicilia per Matteo Di Piazza, ex che ha lasciato graditi ricordi e molti rimpianti tra i suoi vecchi tifosi. Stroppa conferma l’undici iniziale di sabato scorso contro il Matera, mentre Mister Di Napoli deve fare di necessità virtù, dando spazio a numerosi giovani. Nonostante tutto, la prima parte di gara non riserva tantissime emozioni ed i rossoneri, pur mettendo in evidenza una netta superiorità tecnica, non creano particolari problemi al portiere Addario. In prima linea, Mazzeo non sembra essere nella sua migliore giornata e Di Piazza, confinato lungo l’out di sinistra, pur non lesinando impegno, appare un tantino sacrificato. Da ricordare solo una concusione telefonata di Sarno , al 5′, qualche sgroppata di Gerbo sulla fascia e poco altro. Sostanzialmente giusto lo 0-0 prima del riposo. Ad inizio ripresa occasione per Sarno, ben servito da Gerbo, ma la difesa agrigentina fa muro sul piccolo fantasista rossonero. Buona palla, al 52′, del neoentrato Chiricò per Mazzeo, ma il bomber non ci arriva. Al 60′ Palmiero vede Guarna fuori dai pali e prova a sorprenderlo da lontano con un pallonetto che però termina alto sulla traversa. Al 73′ brivido per i tifosi di casa su una punizione tirata da Mazzeo e deviata sul palo da Di Piazza. I ragazzi di Stroppa hanno la possibilità di sbloccare il match all’83’, grazie ad un sacrosanto rigore guadagnato da Gerbo, ma Mazzeo, sempre lui, fa solo guadagnare applausi al portiere Addario che para il penalty. Lo stesso attaccante dei Satanelli si fa perdonare pochi minuti prima del triplice fischio finale, colpendo la traversa su punizione dal limite, ribattuta poi in goal dall’ex della gara, Di Piazza. 3 punti d’oro conquistati al fotofinish dai rossoneri che, in attesa della Juve Stabia, continuano a far sentire il fiato sul collo al Lecce ed allungano considerevolmente sul Matera, travolto sul terreno amico dal Siracusa.

Umberto della Martora