Ghetto bulgari. Landella replica a Marasco: “Nessuna trattativa con caporali”

“Prima di lanciare accuse molto gravi, il consigliere Augusto Marasco farebbe bene a ricordare il lungo periodo durante il quale la coalizione di cui è parte e l’Amministrazione comunale di cui è stato assessore hanno letteralmente ignorato il cosiddetto “Ghetto dei Bulgari”. Farebbe bene a chiedere scusa per una disattenzione che ha permesso a quel campo di crescere su un suolo privato, sia in termini di occupanti sia in termini di peggioramento delle condizioni igieniche”. Comincia così la risposta del sindaco Franco Landella alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal capogruppo PD in consiglio Comunale Augusto Marasco. Per Landella si tratta di “strumentale polemica politica, scatenata per di più in modo pretestuoso”. 

Il primo cittadino rilancia al consigliere di opposizione: per lui il Ghetto era un’emergenza della quale il governo precedente si era disinteressato: “È questa la vera inefficienza, sulla quale, purtroppo, non è possibile sorvolare, se non, come fa il consigliere Marasco, nella speranza che ci si dimentichi del malgoverno che ci ha preceduto”.  “Non c’è stata alcuna trattativa con eventuali caporali”, fa sapere Landella che spiega “si è invece percorsa una strada che ha evitato tensioni sul piano dell’ordine pubblico potenzialmente molto pericolose. Lo si è fatto all’esito di numerose riunioni in Prefettura, tenendo in considerazione innanzitutto la tutela dei minori. Il documento nel quale sono contenute le condizioni della proposta avanzata dagli occupanti –  consegnata al Capo di Gabinetto, Angelo Mansella – in calce al quale ci sono 70 firme dei componenti dei nuclei familiari residenti, descrive bene gli obblighi da rispettare, a cominciare dal trasferimento dei minori presso i loro parenti in Bulgaria. Una soluzione che non li strappa alle loro famiglie, dunque, e che è di gran lunga preferibile alle precarie condizioni igieniche in cui hanno vissuto sino ad oggi”.

Per Landella si tratta, quindi, di una soluzione “che, qualora sia rispettata, consentirà al Comune un risparmio di diverse centinaia di migliaia di euro, che potrebbero ricadere sul bilancio comunale per il ricovero dei minori – ed in alcuni casi anche delle madri – in ottemperanza a quanto stabilito dal Tribunale dei Minori di Bari. In assenza del rispetto di questa condizione il campo sarà sgomberato senza attendere il 15 settembre, data indicata dagli occupanti quale termine per lasciare spontaneamente l’accampamento al termine della stagione agricola per la raccolta dei pomodori”.

“Ha vinto un’Amministrazione comunale che per la prima volta si è fatta carico di affrontare un problema antico e completamente ignorato dal consigliere Marasco e dalla coalizione politica di cui fa parte negli anni di governo della città“, aggiunge ancora il primo cittadino di Foggia –  “Ha vinto una strategia apprezzata pubblicamente anche dall’associazione Opera Nomadi, che suppongo conosca questa realtà decisamente meglio del consigliere Marasco”.