Terra dei fuochi a Foggia, in dieci a processo per lo scandalo rifiuti

Terra dei Fuochi a Foggia, sono dieci gli imputati per cui, ieri mattina il pm della Dda di Bari, Giuseppe Gatti, ha disposto il processo immediato, eludendo così la lunga fase dell’udienza preliminare. Gli altri 13 indagati dovranno comunque affrontare un processo se, appunto, il gup deciderà di rinviarli a giudizio. Si tratta di un’inchiesta denominata In Daunia Venenum coordinata dalla direzione distrettuale di Bari ed eseguita lo scorso 7 giugno dagli agenti del commissariato di polizia di Manfredonia e dal nucleo tributario della guardia di finanza di Bari. La prima tranche del processo di svolgerà dunque nella prima sezione del tribunale barese, competente per materia visto che il reato più grave, quello di corruzione, è stato commesso a Bari (una mazzetta da 5 mila euro consegnata a un dirigente dell’Arpa Puglia per sorvolare controlli sulle illecite operazioni della ditta Lufa Service. Le accuse sono gravissime, traffico illegale di rifiuti e disastro ambientale, un’inchiesta che ha fatto emergere una vera e propria Terra dei Fuochi nel cuore della Capitanata. A giudizio immediato, come intermediario della mazzetta alla Lufe, c’è Primiano Calvo esponente di Noi Con Salvini ed ex vice-sindaco del comune di San Severo. Tra gli altri imputati figurano il titolare dell’azienda Lufe, il dirigente e i dipendenti Arpa, camionisti e faccendieri tra Foggia, Bari e Napoli