LeU, Rizzi deluso dalle candidature: “Sbagliato fare fuori Sannicandro”

“Provo amarezza per la modalità con cui si stanno definendo le candidature nei collegi della Puglia Nord, non dissimile da quanto avviene nella Puglia Sud. La lista “Liberi e Uguali” avrebbe potuto essere realmente una novità della campagna elettorale se si fosse abbandonato l’antico vizio di costruire le candidature all’insegna della appartenenza correntizia a questo o a quell’altro capo corrente”. E’ l’amaro sfogo di Domenico Rizzi di MdP Foggia alla vigilia dell’ufficializzazione dei candidati.

“Lungi da me l’idea di ferire l’onorabilità delle persone proposte, ma la lunga esperienza di Segretario Politico e di militante di sinistra mi impone il dovere di stigmatizzare, a futura memoria, pratiche deleterie che metteranno in serio pericolo gli esiti elettorali della lista nella nostra provincia, un tempo fiore all’occhiello della SINISTRA .

Nella discussione preliminare sulle proposte di candidature, ci siamo strettamente attenuti ai criteri enunciati a Roma nell’assemblea nazionale del 7 gennaio u.s. : trasparenza,territorialità, rappresentatività e competenza.Ci avevamo creduto! Invece ci siamo trovati di fronte a decisioni imposte dall’alto che non hanno tenuto conto affatto dei circa 1.500 compagni presenti nell’assemblea di Roma.

Hanno proposto: l’on.Annalisa Pannarale n.1 nel listino del Senato; la musicista  Gianna Fratta n.1 nel listino della Camera;  il Sig.Gianluca Ruotolo n.2 nel listino  della Camera,  autocandidatosi in quanto “amico di Speranza”, con legami sconosciuti con il territorio della nostra circoscrizione della Camera ; l’esclusione immotivata dell’onorevole Arcangelo Sannicandro anche dal secondo posto nel listino della Camera, così come dal primo, già eletto  nella provincia di  Foggia, nonostante fosse stato proposto all’unanimità come capolista dalla provincia BAT;

Le scelte sbagliate nel merito e nel metodo del gruppo dirigente nazionale  tradisce le aspettative e le speranze degli elettori di sinistra che hanno in tanti lasciato il PD perché nauseati da pratiche di potere del tutto inaccettabili e da scelte solitarie del Leader di turno.”