Duro colpo alla criminalità di Orta Nova. Colpito il clan Gaeta, 10 gli arresti.

Associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni e alla ricettazione, detenzione illegale di armi da fuoco, detenzione e spaccio di sostanza stupefacente.

Con queste accuse, all’alba di oggi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia hanno arrestato 10 persone, tutti appartenenti al noto “Clan Gaeta” di Orta Nova.

Le porte del carcere si sono aperte per Franco Di Palma, 58 anni e Michele Scuccimarra, di 54, entrambi di Orta Nova e già con diversi precedenti specifici.

Sono stati invece disposti gli arresti domiciliari nei confronti di Maurizio Di Palma, 46 anni, Antonio Vitale, 49 anni, Biagio Uva, 42 anni, Nicola Uva, 41 anni, Mariano Scuccimarra,

26 anni, anche questi di Orta Nova, oltre che di Rocco Izzi di Carapelle, 45 anni, e Nicola Settanni, 41enne di Stornara.

Un’altra persona al momento è ricercata.

Agli arresti di oggi si è giunti al termine di una indagine avviata e condotta interamente dai Carabinieri della Compagnia di Foggia dopo una denuncia di estorsione  sporta dai titolari  di una farmacia agricola, che, venduti notevoli quantitativi di prodotti a personaggi conosciuti come vicini ad esponenti della criminalità di Orta Nova, si erano visti saldare l’ingente credito con alcuni assegni bancari, salvo poi essere costretti, con percosse e violente minacce da parte di questi clienti, a non incassarli ( “… uè, pezzo di m[…], vai in banca a ritirare l’assegno, oppure coprili tu, sennò ti spacchiamo la faccia … vi crivelliamo di colpi in bocca a tutti e due … bastardi, stasera vi vengono a sparare in bocca a tutti e due … vai a prendere il coltello che lo devo uccidere a questo bastardo …”).

Le indagini della Compagnia Carabinieri, immediatamente avviate e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, anche con l’ausilio di numerose attività tecniche, hanno fin da subito permesso di fare luce sull’organizzazione criminale, saldamente radicata ad Orta Nova e riconducibile alla nota famiglia Gaeta che, composta anche dai soggetti arrestati questa mattina, prosperava grazie a numerose e svariate attività delittuose, che spaziavano dalle estorsioni, alla ricettazione, ai furti, fino al possesso di armi e di stupefacenti.

Significativo il momento in cui la parte offesa, dopo essere stata minacciata affinché non incassasse gli assegni ricevuti per la merce venduta e soprattutto ritirasse la denuncia presentata ai Carabinieri, era stata sinistramente rassicurata che “LA FAMIGLIA” avrebbe provveduto a pagare quanto a lui dovuto e sistemare il tutto.

Di particolare rilevanza i diversi recuperi di volta in volta operati a riscontro di quanto intanto emergeva nel corso dell’attività. Si ricorda il deferimento in s.l. di Franco Di Palma, nel maggio 2013, quando venne sorpreso alla guida di un autoarticolato sul cui rimorchio si trovavano tre escavatori, del valore di circa 200.000 euro, risultati rubati a San Giovanni Teatino (CH). Nel mese successivo, poi, Michele Succimarra era stato arrestato a San Salvo (CH), sempre dall’Aliquota Operativa della Compagnia di Foggia, con addosso 210 grammi di cocaina, che aveva portato da Orta Nova per lo spaccio al dettaglio. Altro arresto rilevante, sempre nel 2013, quello di Alessandro Spinelli, quando i militari gli avevano trovato in casa cinque pistole semiautomatiche, tutte con matricola abrasa, di diverse marche e calibro (Glock cal 9×21, Beretta cal 7.65 e cal 6.35, revolver cal. 38), una di queste addirittura dotata di silenziatore, oltre ad un fucile cal. 12 e numerose munizioni.

La compagine criminale riconducibile alla famiglia Gaeta era stata già  colpita il 14 dicembre scorso dalla confisca di beni immobili vari e conti bancari per circa un milione di euro sequestrati a Francesco Gaeta, 59 anni.

All’operazione di oggi hanno partecipato un centinaio di Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sardegna”, del Nucleo Cinofili di Modugno e del 6^ Nucleo Elicotteri di Bari.

Si riportano alcune conversazioni captate nel corso delle intercettazioni, dai quali si evidenzia non solo la capacità predatoria del gruppo, ma soprattutto le sue criminali potenzialità in ben più gravi delitti:

“… adesso ci devono vedere pure che spariamo …”;

“… oh … quello lo prese il borsone, quello prese tre o quattro … andò proprio che lo doveva

sparare a quello là … andammo là quattro persone accavallate (armate) … che il giorno prima,

dette mazzate ad -omissis- e fece discussione con -omissis- …;

“… questo se la sta cantando a destra e sinistra, to figlio di puttana di merda … questo già lo

tengo paliato a questo …”;

“… io non ci sto andando più perché io come mi riprendo un po’, ho un grosso problema … però

quello deve essere proprio ucciso …”;

“… andiamo e lo ucc… e lo squagliamo in corpo a quello, che ci sta facendo una ragione, quella

è colpa tua, tu hai fatto conoscere i cerignolani ad -omissis- … oh, mi senti a me? Tu a me per sto fatto mi devi togliere di mezzo … tu …”;

“… no, no, non appartiene … oh, quello vuol essere … quello … quello … lo spaccò con una

pistola a quello, che poi per difendere a quell’altro fesso di -omissis- …”.